Durante il decollo, Apollo 12 viene colpita da due fulmini, una prima volta 36,5 secondi dopo il distacco dalla rampa di lancio e una seconda volta 16 secondi più tardi.
I fulmini causano un violento e diffuso sbalzo nell’alimentazione elettrica della capsula Apollo, generando malfunzionamenti degli apparati elettronici e dati di telemetria privi di senso. Le tre celle a combustibile che alimentano gli apparati si disconnettono e il Modulo di Comando preleva energia dalle batterie primarie, che hanno soltanto un paio d’ore di autonomia. Nove sensori vengono disabilitati permanentemente: includono i sensori di temperatura esterna del Modulo di Servizio e quelli di misurazione della quantità di propellente dei motori di manovra.
Il registratore di bordo raccoglie le voci degli astronauti dopo il primo fulmine:
000:00:37 Gordon: What the hell was that?
000:00:38 Conrad: Huh?
000:00:39 Gordon: I lost a whole bunch of stuff; I don't know...
000:00:40 Conrad: Turn off the buses.
000:00:43 Conrad: Roger. We had a whole bunch of buses drop out.
000:00:44 Conrad: Roger. We [incomprensibile] on that.
000:00:45 Bean: There's nothing - it's nothing...
000:00:47 Gordon: A circuit...
000:00:48 Conrad: Where are we going?
000:00:50 Gordon: I can't see; there's something wrong.
000:00:51 Conrad: AC Bus 1 light, all the fuel cells...
Lo smarrimento degli astronauti è chiaro: si chiedono dove stanno andando e hanno solo una vaga idea di cosa non stia funzionando. A bordo risuona il Master Alarm: l’allarme principale. Si accendono quasi tutte le spie di allarme sul grande pannello comandi del veicolo spaziale.
A 52 secondi dal decollo arriva il secondo fulmine, che manda in crisi il sistema di guida del Modulo di Comando, che perde quindi l’orientamento. Per fortuna in questa fase del volo il Modulo di Comando sta seguendo le decisioni prese dal sistema di guida indipendente del razzo vettore, il Saturn V, che continua a funzionare correttamente.
Razzo, capsula e astronauti si trovano ora a circa 3 km dal suolo e volano in direzione sconosciuta agli astronauti e al Controllo Missione alla velocità di mezzo chilometro al secondo.
La radio funziona ancora. Gli astronauti la usano per riferire al Controllo Missione quel poco che sanno sulle condizioni del proprio veicolo, elencando una lunga serie di problemi.
000:01:01 Conrad: Yes. Okay. We just lost the platform, gang. I don’t know what happened here. We had everything in the world drop out.
000:01:09 Gordon: I can’t -- There’s nothing I can tell is wrong, Pete.
000:01:11 Conrad: I got three fuel cell lights, an AC Bus light, a fuel cell disconnect, AC Bus overload 1 and 2, Main Bus A and B out.
Il direttore di volo, Gerry Griffin, presume di dover interrompere la missione. Non ha informazioni precise sulla traiettoria e sulla velocità del razzo. In queste condizioni le regole di volo impongono un abort: una interruzione del volo, con separazione della capsula Apollo dal razzo Saturn V e un ammaraggio d’emergenza con paracadute.
Ma il ventiseienne John Aaron, uno dei controllori del volo in servizio durante il decollo, responsabile per i sistemi elettrici e di controllo ambientale e delle risorse consumabili (EECOM), si ricorda qualcosa.Ricorda di aver già visto quel particolare tipo di dati telemetrici senza senso un anno prima, durante un test a terra effettuato su una capsula Apollo.
All’epoca era riuscito a ricostruire il motivo di quei dati anomali e aveva scoperto che provenivano dal sistema denominato Signal Conditioning Equipment (SCE).
Grazie a questa sua ricostruzione, sa inoltre che è possibile ripristinare letture telemetriche normali impostando questo sistema sulla modalità AUX, che gli consente di funzionare anche con tensioni basse.
Aaron comunica con il direttore di volo Griffin e gli suggerisce di tentare questa soluzione con la tipica concisione dei controllori di volo.
“Flight, try SCE to Aux”.
La maggior parte dei suoi colleghi non ha idea di cosa stia dicendo. Sia il direttore di volo sia il CAPCOM Gerry Carr (l’unica persona che comunica direttamente con gli astronauti), gli chiedono di ripetere il suggerimento. Intanto il Saturn V continua la propria rapidissima corsa verso lo spazio con i suoi tre astronauti.
Carr risponde “What the hell's that?” (“Che diavolo è?”). Ma riferisce diligentemente all’equipaggio:
“Apollo 12, Houston. Try SCE to auxiliary. Over.”
Sono passati sessanta secondi dal primo lampo.
Inizialmente l’astronauta Pete Conrad, comandante della missione, non capisce e pensa che ci sia da commutare un selettore di nome FCE (in inglese i nomi della S e della F hanno suoni molto simili: ess e eff).
000:01:39 Conrad: Try FCE to Auxiliary.
000:01:41 Conrad: What the hell is that?
000:01:42 Gordon: Fuel cell...
Dal Controllo Missione, Gerry Carr ripete le istruzioni.
000:01:43 Carr: SCE, SCE to auxiliary.
000:01:45 Conrad: Try the buses. Get the buses back on the line.
A bordo, Alan Bean esegue il comando. Il selettore è davanti a lui, in basso a destra, sul pannello dei comandi.
000:01:48 Bean: It looks - Everything looks good.
000:01:50 Conrad: SCE to Aux.
Di colpo la telemetria viene ripristinata e la missione continua fino
all’orbita di parcheggio, intorno alla Terra, senza ulteriori problemi.
Nella registrazione di bordo si sentono gli astronauti ridere a crepapelle
per reazione allo scampato pericolo.
Quel ricordo di quel bizzarro errore di un anno prima, impresso nella memoria di un ventiseienne, ha appena salvato Apollo 12. Da quel momento, John Aaron diventerà noto come lo “steely-eyed missile man”, “l’uomo dei razzi con lo sguardo d’acciaio”.
Per anni si è ritenuto che non ci fossero riprese di questa crisi brillantemente superata dall’ingegno, dalla competenza e dalla fiducia totale della squadra in ciascuno dei suoi membri. Nel 2020, però, l’esperto di restauro audio/video Stephen Slater ha trovato in archivio uno spezzone di ripresa a colori su pellicola 16 mm, effettuata senza sonoro, e ha scoperto che quello spezzone corrispondeva al momento in cui Gerry Griffin dava l’ordine di commutare SCE su AUX. Tutte le comunicazioni del Controllo Missione erano state archiviate sotto forma di registrazioni audio, per cui Slater ha potuto riabbinare il sonoro a questo spezzone. Lo potete vedere qui sotto.
Here is footage of Gerry Griffin making the famous #scetoaux call in mission control 51 years ago today which saved the Apollo 12 mission. 16mm footage has been synchronised to the flight loop for the first time #apollo12 #apollo50 #apolloinrealtime @apollo11movie @BenFeist pic.twitter.com/Oo39O1J71K
— Stephen Slater (@steveslater1987) November 14, 2020
Fonti: Apollo 12 Flight Journal; Scott Manley.