2019/11/20

1969/11/20 (09:25 HO - 15:25 IT): Accensione del motore del modulo di ascesa di "Intrepid". Addio Luna!

Sono trascorse cinque ore circa da quando il portello del Modulo Lunare è stato chiuso. Il soggiorno di Charles Conrad e Alan Bean sulla superficie dell'Oceano delle Tempeste volge ormai al termine. Rimane ancora un'ultima "suspense": la partenza dalla Luna.

Alle 15:25 e quarantasette secondi ora italiana, dopo un accurato controllo delle delicate apparecchiature di bordo ed aver ottenuto il "GO" dai tecnici del centro spaziale di Houston, i due astronauti accendono l'unico motore dello stadio superiore di "Intrepid": il terzo e quarto uomo nella storia ad aver camminato su una superficie al di fuori del pianeta Terra dicono addio alla Luna. Le loro impronte sul Satellite rimarranno indelebili nel corso dei secoli, superando la vita stessa dei due astronauti. Sono trascorse 142 ore e 3 minuti dal lancio da Cape Kennedy, 31 ore e 31 minuti dal momento in cui il LM ha poggiato le sue quattro zampe sul polveroso Oceano delle Tempeste.

Raffigurazione artistica del distacco della parte superiore di "Intrepid" con a bordo i "pedoni lunari" Charles Conrad e Alan Bean. La parte inferiore del LM funziona da base di lancio.


Così come era avvenuto nella precedente missione, quella di Apollo 11 in luglio, in cui venne sperimentato per la prima volta "sul campo", anche in questo caso il propulsore della parte di ascesa del Modulo Lunare, nei suoi sette minuti di accensione, funziona alla perfezione, portando Conrad e Bean alla quota necessaria per l'inserimento in orbita lunare, dove li attende a bordo di "Yankee Clipper" il pilota del Modulo di Comando e compagno di viaggio, Richard Gordon.

Da questo momento, dopo una piccola correzione di rotta da parte di "Intrepid", (Conrad e Bean al momento dell'accensione hanno dato troppo gas al motore), per raggiungere alla giusta quota la navicella madre, ha inizio un lungo e affascinante inseguimento tra i due veicoli spaziali.

Alle 18:37 italiane, le 12:37 ora del Texas, la telecamera a colori a bordo di "Yankee Clipper" viene riaccesa: ha inizio il collegamento che permetterà a milioni di telespettatori in tutto il mondo di seguire per la prima volta davanti allo schermo le ultime fasi del "rendez-vous" e il successivo "docking" tra due navicelle in orbita lunare.

Raffigurazione artistica del "rendez-vous" in orbita lunare tra il Modulo di Comando "Yankee Clipper" e il Modulo Lunare "Intrepid".


Apparso dapprima come un piccolo puntino nero sullo sfondo lunare, poi via via sempre più grande fino a riempire lo schermo televisivo, alle 18, 58 minuti e 20 secondi ora italiana, a 110 chilometri di altezza, la parte superiore di "Intrepid" con una manovra perfetta e in diretta mondovisione, si aggancia all'astronave-madre "Yankee Clipper". "Magnifico lavoro ragazzi", annuncia trionfante Conrad, "Siamo proprio in gamba!". E Bean di rimando: "E' lei il capo. Non posso che darle ragione!".

Alle 20:42 il comandante del volo Apollo 12 e il pilota del Modulo Lunare, insieme a tutto il materiale raccolto sulla Luna, il foglio del "vento solare", i rullini fotografici, la telecamera TV guasta e le parti del Surveyor, rientrano a bordo della cabina dell'astronave dove Gordon li sta aspettando: i tre protagonisti della seconda missione con destinazione l'arrivo sulla superficie e l'esplorazione del suolo lunare sono di nuovo insieme!

Nella raffigurazione artistica il "docking" tra "Yankee Clipper" e "Intrepid" è avvenuto: Conrad, Gordon e Bean sono di nuovo insieme!


Alle 21:21 italiane, una volta caricati sul Lem i sacchi che contengono i rifiuti accumulati in questi giorni sia a bordo dello stesso "Ragno" sia sul Modulo di Comando, i tre astronauti sganciano "Intrepid" da "Yankee Clipper" e circa un'ora e mezza più tardi, attraverso un segnale radiocomandato dalla capsula Apollo, il motore del Lem viene riacceso. Lo stadio superiore, che è stata la "casa base" per due giorni di Conrad e Bean, viene lanciato in direzione della superficie lunare a quaranta chilometri dal punto dell'allunaggio, ad una velocità di 5.940 chilometri orari.

L'esperimento voluto dagli scienziati a terra ha successo: l'urto, violentissimo, paragonabile a quello prodotto dall'esplosione di una grossa carica di tritolo, viene registrato dal sismometro installato dagli stessi astronauti, nel corso della prima attività extraveicolare nell'Oceano delle Tempeste.

La Luna "vibra" come un gong per 55 minuti di seguito. Gli scienziati che seguono il volo dal centro spaziale di Houston rimangono stupefatti: il sismometro continua a tracciare echi su echi, oltre ogni possibile previsione. Il mistero è fitto e potrà essere solo svelato quando verranno condotti altri esperimenti del genere. Già dalla prossima missione, quella di Apollo 13, si parla di far precipitare sulla crosta lunare il terzo stadio del Saturn V.

Intanto in orbita lunare, quando in Europa è già tarda sera (in Italia le lancette dell'orologio segnano le 23:00), dopo un'intensa giornata e dopo aver consumato una classica "cena spaziale", i tre eroi della seconda spedizione lunare iniziano il più che meritato periodo di riposo.