2019/11/25

1969/11/25: La conclusione della seconda spedizione umana sulla Luna sui quotidiani italiani





La prima e la seconda pagina de "La Stampa" di martedì 25 novembre 1969 dedicata al felice rientro sulla Terra dei tre astronauti di Apollo 12 (dalla collezione personale di Gianluca Atti).



La prima pagina de "Il Corriere della Sera" del 25 novembre con un resoconto dettagliato dell'ultimo giorno trascorso nello spazio e il successivo rientro a terra di Conrad, Gordon e Bean, dell'inviato speciale del quotidiano Giancarlo Masina e una dichiarazione al giornale dello scienziato, creatore del Saturn V (dalla collezione personale di Gianluca Atti).

"FERMATE IL MONDO CHE' VOGLIAMO SCENDERE"

TORNATI SULLA TERRA

La capsula dell'Apollo 12 ha ammarato alle 21.58 nel Pacifico, ad appena cinque chilometri dalla "Hornet" che la stava aspettando - Un elicottero ha trasportato Conrad, Bean e Gordon sulla portaerei - Gli astronauti sono entrati nell' "unità mobile di quarantena" e venerdì giungeranno a Honolulu - I campioni di rocce al centro di Houston

(Dal nostro inviato speciale) Houston, 24 novembre. La seconda spedizione umana sulla Luna si è conclusa. Il meraviglioso viaggio di Charles Conrad, Richard Gordon e Alan Bean nelle vie del cosmo è felicemente compiuta. Alle 21,58 di stasera (ora italiana) con pochi secondi di ritardo sul piano di volo, la navicella "Apollo 12" ha terminato il suo atteso tuffo nell'atmosfera terrestre posandosi sulle onde dell'Oceano Pacifico ad appena cinque chilometri di distanza dalla portaerei "Hornet" che la stava aspettando con le antenne dei suoi radar puntate verso il cielo a 405 miglia nautiche da Pago Pago.

Una scia di fumo

Durante le manovre di discesa che si sono svolte con l'esattezza di un cronometro - come avrete visto in TV - si è sviluppato dalla spazionave una lunga scia di fumo. Era il carburante residuo che veniva scaricato nell'aria per facilitare l'atto finale del ritorno. In breve gli elicotteri con gli uomini rana specializzati nelle operazioni di ricupero sono stati sull' "Apollo" in quanto il punto di caduta dell'astronave era estremamente vicino alla portaerei. L'"Apollo" volteggiava sulle onde del mare non troppo calmo. La visione a Houston, attraverso gli schermi televisivi a colori, è stata formidabile, quanto drammatica e schermata dalle nubi basse era stata la partenza dei tre esploratori lunari dieci giorni fa. Il cielo del Pacifico, pur punteggiato di nubi, aveva molti sprazzi di sereno. Anche l'ora sul luogo di ricupero era delle più favorevoli (le 9,58 del mattino) per cui abbiamo potuto vivere appieno l'emozione e la gioia delle fasi finali della discesa, dal momento in cui si sono aperti i primi paracadute di stabilizzazione, poi quelli principali di frenaggio, sino allo splashdown.
Poco avanti Conrad - quando le ultime manovre di preparazione al rientro erano felicemente compiute, quando cioè, finita l'ultima correzione di traiettoria e poi, separata la navicella "Apollo" dal razzo di servizio, aveva già preso la posizione attitudinale migliore per l'impatto con l'atmosfera della Terra - aveva detto sorridendo: "Fermate il mondo, ché vogliamo scendere". Egli aveva preso a prestito le parole di una nota canzoncina inglese. Quando l' "Apollo" si è tuffato negli strati più alti dell'aria, con la base rivolta verso il basso, l'astronave è stata circondata da una voragine di fuoco. Era l'attrito dell'atmosfera a sviluppare il tremendo calore.

Tute più leggere

In quel momento è cominciato il previsto periodo di black out. Il silenzio radio che impedisce ogni comunicazione con la Terra a causa della ionizzazione delle particelle d'aria che circondano la spazionave. Non appena il silenzio radio è cessato e abbiamo riudito la voce dell'astronave, Conrad ha detto: "Ancora una volta stiamo puntando bene sul bersaglio". Subito dopo l'ammaraggio, gli uomini-rana hanno raggiunto la capsula, l'hanno circondata del consueto anello di galleggiamento, quindi hanno spruzzato il veicolo spaziale con una speciale soluzione antisettica per evitare ogni eventuale contaminazione da germi extra-terrestri. Infine hanno aperto lo sportello dell' "Apollo" e vi hanno gettato nell'interno tre tute di isolamento biologico. Contrariamente però a quanto avvenne per gli astronauti dell' "Apollo 11", queste tute sono molto più leggere, sono quasi tute da volo, in più hanno una maschera assai simile a quella antigas.
Questo cambiamento si deve al fatto che Armstrong, Aldrin e Collins si lamentarono notevolmente per le sofferenze che avevano provato indossando la tuta di isolamento biologico. Questa volta si è ricorsi ad un vestito più leggero. A Conrad, Gordon e Bean non si è voluto infliggere altri fastidi. Uno per uno gli astronauti sono stati poi prelevati dall'elicottero e sono stati depositati sul ponte della portaerei "Hornet". Nel momento in cui scrivo i tre uomini dell' "Apollo 12", dopo un breve cenno di saluto con la mano ai colleghi marinai che li hanno applauditi a lungo sul ponte della portaerei, sono entrati nell' "unità mobile di quarantena", Qui sono stati chiamati al telefono dalla Casa Bianca. Nixon si è congratulato con loro: "Sono estremamente fiero per me stesso e per il popolo americano che rappresento di ciò che avete fatto" ha detto il presidente, il quale ha poi annunciato ai tre "eroi spaziali" la loro promozione per meriti speciali e che li aspetterà per una colazione alla Casa Bianca alla fine della quarantena.
Stamane gli astronauti erano stati svegliati alle 4,30 (in Italia erano le 11,30) per la fase delicata della discesa. Nelle ultime ore del viaggio verso la Terra la spazionave, come previsto, ha aumentato progressivamente la sua accelerazione. Intanto Conrad, dopo aver controllato la perfetta risposta di tutti gli strumenti e delle apparecchiature di bordo, ha detto di aver ripulito completamente la cabina. "Abbiamo messo tutto a posto - ha riferito a Houston - in modo che al rientro nessun oggetto voli nella "Yankee Clipper" come era capitato altre volte".
Da terra hanno informato gli uomini nello spazio che il Sole stava mostrando una certa attività con emissione di intensi sciami di particelle, ma niente di pericoloso per l' "Apollo". 
Dopo l'ultima correzione di rotta (la penultima data la precisione della traiettoria era stata annullata) l'angolo di arrivo nell'atmosfera terrestre è risultato essere di 6 gradi e 47, un valore giudicato ottimale. 
Ora, al termine della più complessa missione cosmica della storia, dopo oltre 244 ore di viaggio, dopo 32 ore di permanenza sulla Luna, dopo aver esplorato i crateri, le petraie e le lande polverose dell' Oceano delle Tempeste, Conrad, Bean e Gordon riposano nell'autobus senza ruote che costituisce l' "unità mobile di quarantena".
La portaerei "Hornet" arriverà ad Honolulu venerdì 28 novembre. Di qui un grosso aereo militare prenderà a bordo il prezioso carico e lo trasporterà alla base di Ellington, non lontano dal centro NASA di Houston dove gli astronauti saranno rinchiusi in isolamento biologico come già Armstrong, Aldrin e Collins. 
Per i bagagli contenenti i materiali prelevati sulla Luna, il trasferimento avverrà in due tempi. La prima valigia arriverà via aerea domani pomeriggio, la seconda giungerà sempre domani nella tarda serata, quando in Italia sarà ormai notte inoltrata.     (Giancarlo Masini)  




La prima e la terza pagina del quotidiano "Il Giorno" di martedì 25 novembre 1969  (dalla collezione personale di  Gianluca Atti).



La prima pagina de "La Nazione"  (dalla collezione personale di Gianluca Atti).